Resto al Sud, 10mila i progetti approvati: ecco le regole per chiedere gli aiuti
da www.ilsole24ore.com di C.Fo.
Ha raggiunto quota 10mila progetti approvati la misura “Resto al Sud” che agevola l’avvio o l’ampliamento di progetti imprenditoriali nelle regioni meridionali. Secondo l’ultimo bilancio diffuso da Invitalia, la società controllata dal ministero dell’Economia che gestisce lo strumento, a settembre le pratiche ammesse sono state 440, il dato mensile più alto dall’avvio nel gennaio 2018. Gli investimenti attivati in quasi quattro anni di operatività, rileva Invitalia, sono complessivamente pari a 690 milioni di euro, a fronte di 400 milioni di finanziamenti già erogati, per un impatto occupazionale che viene stimato in 37.000 nuovi posti di lavoro.
Quali sono i settori interessati
Sono ammesse iniziative nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, fornitura di servizi alle imprese e alle personeturismo, attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria). Escluse le attività agricole e il commercio. Sono ammesse tutte le forme giuridiche, comprese le società cooperative. Una precedente rilevazione, pubblicata dal Sole 24 Ore lo scorso 26 giugno, forniva anche un dettaglio per settori di intervento degli investimenti. Il 51% dei progetti si riferiva ad attività imprenditoriali nell’area turismo e cultura. Solo il 20% a manifattura ed artigianato, il 19% a servizi alla persona, il 5% a servizi alle Pmi, il 3% al comparto Ict, il 2% alle costruzioni.
Dove sono operativi gli incentivi
Le agevolazioni sostengono la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali da parte di persone maggiorenni, e under 56, che al momento della presentazione della domanda sono residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nei 116 Comuni compresi nell’area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria) oppure trasferiscono la residenza in queste aree entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dall’esito positivo dell’istruttoria.
Le imprese interessate
I candidati alle agevolazioni non devono essere già titolari di altre attività d’impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017, non devono avere ricevuto altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio e non devono disporre di un lavoro a tempo indeterminato impegnandosi a non averlo per tutta la durata del finanziamentoL’incentivo, oltre che per imprese costituite dopo il 21 giugno 2017, può essere concesso anche a imprese costituende (la costituzione deve avvenire entro 60 giorni – o 120 giorni in caso di residenza all’estero – dall’esito positivo dell’istruttoria)
I professionisti
Possono inoltre chiedere i finanziamenti anche i liberi professionisti (in forma societaria o individuale ) che non risultano titolari di partita Iva nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta.
Il mix fondo perduto-finanziamenti agevolati
“Resto al Sud” copre fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50mila euro per ogni richiedente, che può arrivare fino a 200mila euro nel caso di società composte da quattro soci. Per le sole imprese esercitate in forma individuale, con un solo soggetto proponente, il finanziamento massimo è pari a 60mila euro. Il finanziamento è destinato all’avvio di nuove iniziative imprenditoriali o all’ampliamento/diversificazione del business di imprese costituite dopo il 21 giugno 2017; il 50% del finanziamento è a fondo perduto ed il restante 50% viene assicurato attraverso un prestito erogato da una delle banche che hanno aderito alla convenzione Abi–Invitalia ed è garantito dal fondo di garanzia per le Pmi gestito da Mediocredito Centrale. Il finanziamento bancario prevede un piano di ammortamento di 8 anni, di cui due di preammortamento; gli interessi sono coperti dalla misura agevolativa ed erogati direttamente da Invitalia.
Il contributo per le spese di capitale circolante
Il “decreto Rilancio” ha introdotto una novità in base alla quale al completamento del programma di spesa, ed a valle delle verifiche effettuate da Invitalia presso la sede del beneficiario, viene erogato, contestualmente al saldo, un ulteriore contributo interamente a fondo perduto, a valere sul circolante, pari a 15mila euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale e fino a un massimo di 40.000 euro per le società.
Domande online, colloquio da remoto
Le domande devono essere presentate online, attraverso la piattaforma web di Invitalia.Per avviare e portare a termine la procedura servono l’identità digitale Spid, la firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata. Anche il colloquio con i proponenti, passaggio fondamentale nell’iter valutativo, viene svolto da remoto.